ATTIVITA' PER LE IMPRESE

CONSULENZA CONTINUATIVA DI IMPRESA

Le caratteristiche del servizio

Qualunque impresa vorrebbe un esperto legale così preparato sulle attività interne dell’azienda, da poter intervenire su ogni trattativa, su ogni contratto, su ogni credito, con pertinenza e puntualità. Anzi, potrebbe essere così aggiornato da offrire indicazioni in anticipo, prima ancora che vengano richieste o che si renda necessaria un’azione formale. Non sarebbe confortante conoscere in tempo reale le possibilità di azione dischiuse dal diritto per gestire riunioni e negoziati, valutare gli spazi di manovra sulla base di una strategia già studiata, ricevere consigli bilanciati sulle opportunità e sui rischi concreti del business?

Un consulente che rendesse possibile questa situazione non sarebbe solo versato nell’ambito del diritto e nella gestione delle procedure legali, ma sarebbe anche informato sul tipo di fornitori e di clienti con cui interagisce l’impresa, sulla delicatezza dei rapporti e della gestione delle problematiche connesse, sui crediti non riscossi, sulle negoziazioni da condurre. La comprensione ravvicinata degli obiettivi di business gli permetterebbe di intervenire con un ruolo propositivo, suggerendo modifiche nei modelli contrattuali che possono presentare qualche criticità; e accrescerebbe in generale l’efficacia delle sue valutazioni su ogni caso specifico che venisse sottoposto dalla contingenza degli eventi alla sua attenzione.

Ma questa è consulenza, non fantascienza; per essere precisi, è consulenza continuativa. In un partner legale con cui si stabilisce un accordo di consulenza continuativa le competenze nell’ambito del diritto sono il contributo che si aggiunge alla dimestichezza con il mondo commerciale e produttivo del Cliente. La redazione dei contratti commerciali, la gestione dei problemi con clienti e fornitori, l’attenzione al raggiungimento di una soluzione amichevole delle controversie, sono le istanze consolidate della collaborazione; la prevenzione delle insidie e delle difficoltà nei termini degli accordi e degli atti in cui la società è coinvolta, l’identificazione degli asset aggredibili del debitore per intraprendere un’azione efficiente di recupero crediti, rappresentano il valore differenziale della consulenza continuativa.

Il metodo Cascio-Ferraro

Lo Studio Cascio Ferraro assicura la massima puntualità e accuratezza nella gestione di ogni rapporto di consulenza continuativa. Il Cliente stabilisce una relazione diretta con uno dei Soci, e si avvale del supporto dei collaboratori dello Studio che hanno maturato una competenza verticale nel settore pertinente. La continuità del flusso di informazioni assicura un aggiornamento costante sui dettagli di ogni attività, oltre ad una visione complessiva dell’organizzazione e della generazione del valore dell’impresa. Questa configurazione del lavoro permette tempestività e precisione: la soluzione giusta nei tempi richiesti dal successo del Cliente.

La consulenza continuativa include anche le attività connesse al recupero crediti: le difficoltà che i ritardi nei pagamenti causano nel flusso di cassa sono un’esperienza molto comune per le imprese italiane [link alla pagina «Recupero crediti»]. La famigliarità con la gestione quotidiana della vita aziendale assicura un intervento tempestivo nell’invio delle diffide alla scadenza delle fatture. In caso di dilazione patologica da parte del debitore, lo Studio Cascio Ferraro estende l’equipaggiamento degli strumenti legali utili a rendere esecutivo il diritto del Cliente. L’ampiezza dei dispositivi e dei procedimenti che sono inclusi nell’assistenza viene concordato in modo preventivo ogni anno, al fine di calibrare costi e mezzi sui rischi effettivi di ogni cliente. Il pacchetto include quindi le azioni di recupero credito, come i decreti ingiuntivi, i precetti, i pignoramenti presso terzi, le domande di ammissione al passivo; ma prevede anche il segmento di contenzioso su tutti i temi che sono oggetto di consulenza (con tariffe concordate anticipatamente). La consulenza continuativa procura un vantaggio in caso di vertenza giudiziaria, riconducibile alla sensibilità dell’avvocato per tutto ciò che durante la gestione ordinaria potrà essere utilizzato come onere probatorio davanti al giudice. Si vis pacem, para bellum è un motto che trova la sua applicazione migliore in uno scenario di potenziale contenzioso; e in una condizione di questo tipo è meglio trovarsi dalla parte di chi si è preparato.

Le peculiarità dello Studio Cascio Ferraro

Lo Studio Cascio Ferraro ha maturato esperienza in diversi settori, tra cui, le assicurazioni e la previdenza, la moda, la produzione di cucine, l’illuminazione, i trasporti, la metalmeccanica. Si è proposto anche come punto di riferimento per le imprese straniere che hanno concluso con ditte italiane contratti di distribuzione di prodotti italiani nei propri territori regolati dal diritto italiano. Le aziende straniere sono abituate a contratti cosiddetti “self-regulatory”, fondando la relazione commerciale sulla base delle sole clausole dichiarate nella scrittura con cui viene siglato l’accordo, secondo una condivisa pratica internazionale di impronta anglosassone, senza considerare che i contratti regolati dal diritto italiano sono disciplinati ed integrati anche dal Codice Civile e da leggi speciali. Anche in questo caso quindi il consulente che conosce il sistema normativo italiano e il vissuto dell’impresa dall’interno, diventa un attore essenziale per una esecuzione corretta del contratto di distribuzione. La sua funzione è quella di integrare le competenze di diritto che mancano al management straniero, e di intervenire in via preventiva per scongiurare le criticità che si producono nella divergenza di prospettiva concettuale tra la regolamentazione del contratto sottoscritto e l’ordinamento italiano. Alla perizia sui temi di giurisprudenza, arricchita da decenni di pratica contenziosa, si affianca o si sovrappone la sensibilità per la mediazione culturale. Per poter svolgere questo compito in modo efficace non basta la preparazione tecnica e la specializzazione verticale sul diritto, ma occorre un sapere che si accumula con l’esperienza e l’empatia nei contatti umani: è questo il contributo che distingue lo Studio Cascio Ferraro, con i suoi anni di attività, nel panorama milanese degli esperti di diritto.

Non solo consulenza continuativa

È difficile quantificare il valore delle controversie che sono state prevenute attraverso la consulenza continuativa, o quello delle violazioni che sono state evitate: eppure il significato di questo tipo di rapporto risiede anche nella liberazione dalla minaccia di problemi legali di dimensioni grandi e piccole, e dalla possibilità di focalizzare tutte le risorse organizzative sull’infrastruttura di crescita commerciale e finanziaria.

Il supporto nella risoluzione delle criticità societarie e giuridiche viene assicurato comunque anche a tutti i Clienti che non sottoscrivono un accordo di collaborazione organica. Lo Studio Cascio Ferraro assiste le imprese che interpellano per un coinvolgimento su specifici problemi. Tutti i campi che sono argomento di consulenza continuativa vengono presidiati anche nella configurazione di interventi sollecitati da contingenze, senza una vigilanza legale di carattere stabile e coordinato.

PRIVACY

Il nuovo mondo del marketing

Più di un secolo fa uno dei pionieri del marketing, John Wanamaker, protestava che «metà del denaro che spendo in pubblicità è sprecato, il guaio è che non so quale metà sia». Questa lamentela è ancora valida per le forme di advertising tradizionale, ma gli ultimi decenni hanno introdotto diversi modelli innovativi di promozione dei propri servizi o dei propri prodotti, soprattutto attraverso i canali digitali. La caratteristica che accomuna queste modalità più efficienti di comunicazione è la profilazione dei metodi di contatto e di persuasione che adottano. I destinatari delle informazioni sono conosciuti con un grado di personalizzazione spesso molto avanzato, e le tecnologie di conversazione più recenti giungono a variare i contenuti del messaggio quasi ad un livello di specificità individuale. In questo modo l’efficacia della comunicazione viene ottimizzata attraverso un processo di affinamento il cui successo può essere misurato, e i cui effetti possono essere migliorati in modo sempre più «scientifico».

La verità sul GDPR

La normativa europea in difesa della privacy sembra voler dissolvere il nuovo idillio che si sta stringendo tra imprenditori e marketing pubblicitario. La divulgazione giornalistica sul tema è ricca più di lacune che di accuratezza, ed esaspera le connotazioni restrittive del GDPR.

 Al contrario, pur essendo vero che la possibile irrogazione di sanzioni derivanti da una violazione della normativa privacy dovrebbero consigliare una consulenza legale preventiva e continuativa sul tema, una guida competente nell’espletamento dei requisiti normativi offre in primo luogo un’opportunità di riorganizzazione della strategia marketing dell’impresa, che va dalla definizione degli obiettivi alla gestione dei ruoli professionali da destinare alla loro esecuzione.

Il costo della transizione si concentra nelle fasi iniziali del processo. È il momento in cui bisogna disegnare il nuovo assetto, comprendere quali sono i dati dei clienti registrati e da seguire, e in che modo si intende farne uso per le operazioni promozionali del futuro; al contempo, bisogna censire gli strumenti di tracciamento, di analisi e di pianificazione delle campagne marketing, e si deve stabilire quali sono i ruoli nell’organizzazione aziendale che sono incaricati di sovrintendere la custodia, l’aggiornamento e l’utilizzo delle informazioni sensibili sugli interlocutori della comunicazione aziendale.

La razionalizzazione del marketing

La modernizzazione della macchina che coordina e sviluppa il marketing comporta quindi un insieme di riflessioni sulla struttura organizzativa e commerciale dell’impresa: la valutazione delle opportunità di contatto e di sviluppo di nuovo business si traducono in una formalizzazione in cui si concretizza il lavoro finale del consulente dello Studio Cascio-Ferraro. Il valore del supporto che viene offerto riguarda l’elaborazione metodica delle informazioni preliminari, che insistono sul processo di predisposizione e di transizione verso l’assetto che sarà sancito dai documenti legali. Le operazioni richieste permettono all’imprenditore di essere sempre più consapevole del valore che deve essere comunicato, dei cluster di destinatari della promozione, dei metodi di misurazione e di ottimizzazione delle campagne, dei risultati attesi.

I dispositivi gestionali

Tuttavia il tema della privacy non investe solo il rapporto tra l’azienda e il pubblico, in cui si trovano i clienti attuali o potenziali. Le relazioni sono tessute anche con tutti coloro che intrattengono un legame di collaborazione o di lavoro subordinato con la società, e che quindi sono immersi in un flusso di scambio dati quotidiano con l’amministrazione delle risorse umane. Questo traffico di informazioni deve essere censito e classificato, al fine di disciplinare ognuna delle sue componenti secondo le prescrizioni della legge, e di stabilire quali sono i referenti per la loro gestione, le garanzie di tutela e di accesso ai contenuti che vengono tracciati, la durata della conservazione del materiale.

Negli ultimi anni non è stato solo il marketing a subire una trasformazione dei metodi e delle applicazioni che lo hanno rivoluzionato nel profondo. L’introduzione dei dispositivi digitali ha impresso un’evoluzione all’ambiente di lavoro che ha scatenato un impatto altrettanto dirompente sui principi e sui processi di management aziendale. La registrazione degli accessi del personale avviene con strumenti elettronici che codificano i segnali di ingresso e di uscita in pochi bit, di semplice consultazione e disponibili per una conservazione a basso costo per tempi potenzialmente infiniti; ma oltre ai badge aziendali, le persone possono essere tracciate attraverso i log degli apparecchi digitali in loro dotazione, dal cellulare al portatile ai tablet. Molto spesso sono i collaboratori stessi a segnalare in modo spontaneo la loro posizione attraverso le interazioni con i social media e a divulgare i propri dati personali attraverso i loro account privati. Secondo Eraclito «la natura ama nascondersi»; ma i tempi sono cambiati, e l’uomo contemporaneo sembra essere posseduto da una certa passione per l’esibizionismo, anche a proprio svantaggio. L’attivazione dei dispositivi, l’adito e la consultazione delle informazioni catturate, devono quindi essere sottoposti ad una regolamentazione documentata – pena il precipizio dalla natura di Eraclito alla società di Orwell.

Lo smart working ai tempi del Covid

Gli ultimi anni hanno aggiunto alla crescita di complessità indotta dallo sviluppo tecnologico anche le implicazioni legali della gestione dello smart working. Secondo l’Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano in Italia la quota degli occupati che nel 2019 lavoravano da casa in modo strutturale o saltuario si aggirava intorno al 4,8% del totale; ma nel corso del 2020 le strategie di contenimento della pandemia di Covid-19 hanno sollecitato molte imprese a ricorrere a questa forma di gestione dell’impiego. Nel corso del primo lockdown, durante marzo 2020, 6,6 milioni di lavoratori erano attivi da remoto; la «nuova normalità» che sta stabilizzando l’inserimento dello smart working nei processi aziendali delle imprese dovrebbe portare 5,3 milioni di individui a trovare una soluzione di interazione da casa, circa il 25% della popolazione attiva del Paese. Il 54% delle società è pronto a regolarizzare le modalità «agili» di lavoro, con una revisione dei contratti che regolano gli accordi di collaborazione, e la necessità di sviluppare policy ad hoc per la gestione dei dati relativi agli accessi alle reti aziendali, ai meccanismi per la verifica del rispetto degli impegni contrattuali da parte del dipendente, ai ruoli di coloro che devono vigilare sull’applicazione delle regole stesse.    

La razionalizzazione dell’impresa

Una famosa graphic novel di Alan Moore chiedeva: «chi controlla i controllori?» (citando Giovenale e la sua VI Satira). Anzitutto questo compito spetta alle clausole della privacy policy e al lavoro di razionalizzazione degli obiettivi e dei processi che vi sono sottesi. La perspicuità della relazione tra scopi e mezzi produce vantaggi per tutti, ed è la prima garanzia del rispetto dei patti da parte di tutti gli attori coinvolti. Al contempo, la trasparenza che investe i metodi di lavoro, le modalità di interazione, la misurazione dei risultati, si traduce in un valore che distingue sul mercato l’impresa dai concorrenti. In un mondo sempre più preoccupato dalla sostenibilità, dall’attenzione alla responsabilità sociale delle aziende, ai loro codici etici, la cura dedicata alla privacy è un tratto centrale della comunicazione istituzionale e un pregio che magnifica agli occhi dei clienti la sensibilità di chi vi ha investito tempo e risorse.

RECUPERO CREDITI

La criticità del ritardo nei pagamenti

Nel 2021 le imprese che hanno pagato i fornitori con puntualità sono solo il 36,5% del totale, con un trend in lieve miglioramento rispetto al 2020 (+2,2%). Il dato è stato pubblicato in uno studio della società Cribis, società specializzata in business information: l’indagine ha anche messo in luce che le società con ritardi di pagamento oltre i trenta giorni sono cresciute nel corso del 2020 del 21,9% rispetto al 2019, come effetto delle sofferenze dovute al Covid-19, raggiungendo un tasso complessivo del 12,8% del totale. I comportamenti di saldo delle fatture in Italia si scosta dalla media europea sulla puntualità di un valore prossimo all’8%, ed è peggiore di oltre 3 punti percentuali sui ritardi gravi. Questa situazione ha messo le imprese del nostro paese in una condizione di maggiore difficoltà rispetto ai concorrenti dell’Unione durante la crisi pandemica, a causa di una cronica mancanza di liquidità.

L’obiettivo di un’operazione di recupero del credito consiste nella riscossione completa della somma dovuta per il lavoro svolto. Può sembrare un’ovvietà, ma nel mondo reale non lo è affatto. L’esecuzione impeccabile dei formalismi legali potrebbe non condurre all’esito previsto, perché il debitore è riuscito a sottrarre risorse all’azione di recupero. Come sanno molte imprese italiane, senza la verifica preliminare della sussistenza dei beni su cui realizzare la redenzione del credito, e senza una strategia per muoversi alla loro conquista, l’esito della procedura può concludersi con una perdita ulteriore. Infatti, non solo la somma non viene saldata, ma al creditore tocca anche sostenere i costi relativi agli iter giuridici che non gli hanno procurato nessun beneficio.

La strategia di recupero

Il rigore formale nell’applicazione dei passaggi previsti dal Codice richiede che la procedura sia calata nella comprensione delle condizioni concrete in cui si trova il debitore, e integrata con le operazioni utili a portare a compimento lo scopo essenziale del Cliente, il recupero del credito. Lo Studio Cascio Ferraro ha maturato un’esperienza pluridecennale in tutti gli ambiti che possono concorrere al successo dell’azione legale: prima ancora di iniziare le attività di routine (notifica del titolo, precetto, richieste di pignoramento, etc. etc.), svolge un censimento dei beni del debitore che possono essere sottoposti all’azione giudiziaria, per mettere in esecuzione il pagamento. La ricognizione si estende, in caso di necessità, alle condizioni per intraprendere azioni revocatorie con cui tornare in possesso di beni che il debitore ha ceduto a terzi, con lo scopo di sottrarli ai creditori; gli esperti dello Studio esaminano anche i bilanci, per verificare la sussistenza di crediti che possano essere esatti, o per innescare azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori. L’indagine identifica le risorse cui si possa avere accesso per coprire gli importi non saldati: a questo momento preliminare deve seguire la fase di recupero effettivo della somma dovuta, e l’efficacia nella sua risoluzione rappresenta il valore distintivo dello Studio. L’esperienza alimentata nel corso degli anni ha permesso di costruire le competenze per l’esecuzione più incisiva delle attività di risarcimento e di recupero del credito.

Con queste precauzioni e questa preparazione – nella peggiore delle ipotesi – si risparmia al Cliente la perdita ulteriore di investire tempo e risorse in un’azione disperata; in ogni altra condizione, si trovano i percorsi opportuni per recuperare l’importo dovuto, per intero o nella massima porzione possibile.

Efficacia sul territorio nazionale

Inoltre lo Studio Cascio Ferraro non limita la propria azione al Foro di Milano; l’esperienza pluridecennale maturata dalle fondatrici nel settore ha permesso di consolidare i rapporti con una rete di colleghi di provata serietà sull’intero territorio nazionale, in modo da poter portare a compimento l’incarico di tutela del Cliente in tutta Italia.